Teorie dell'imperialismo by Tom Kemp

Teorie dell'imperialismo by Tom Kemp

autore:Tom Kemp
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Imperialismo,
editore: Einaudi
pubblicato: 2017-09-22T04:00:00+00:00


I.

Schumpeter giudica i fenomeni che egli associa all'imperialismo dal punto di vista di un fautore del capitalismo; ma il capitalismo al quale egli è favorevole non è quello del mondo reale, bensì quello del modello economico. Si tratta di un «tipo ideale» nel senso di Weber. La teoria economica analitica elaborata dalla scuola viennese nella seconda metà del secolo xix, e che costituisce almeno in parte una reazione consapevole al marxismo, adottava una teoria soggettiva del valore basata sull'entità nota come «utilità marginale». Nelle condizioni proprie di un'economia di mercato basata sulla concorrenza, il libero gioco delle forze dell'offerta e della domanda tenderebbe a dare luogo ad una situazione ottimale nella quale verrebbero massimizzate le utilità e conseguita la distribuzione delle risorse più appropriata. Un perfetto equilibrio non verrebbe raggiunto, eccetto che sul piano puramente teorico, fintantoché si presupponesse all'interno di questo sistema l'esistenza di forze dinamiche; ma queste forze, e specialmente il perseguimento del profitto, darebbero luogo a risultati sociali positivi — costi più bassi e redditi più alti. La contemplazione del funzionamento teorico del modello in condizioni di perfetta concorrenza - e con l’esclusione della forza, dell’inganno e dell’intervento dello stato - esercitava sui suoi adepti un grandissimo effetto. Come già aveva fatto l’economia politica classica, anche questo modello induceva a credere nella possibilità di realizzare un’armonia tra gli interessi antagonistici e uno sviluppo economico equilibrato. Esso collocava un particolare accento sul ruolo fondamentale dell’imprenditore come principale agente attivo nella vita economica e accettava la necessità che la forza motrice del sistema fosse rappresentata da adeguate disuguaglianze in termini di proprietà e di reddito. Nelle sue implicazioni pratiche, dunque, questo tipo di teoria economica - che, nonostante tutte le modifiche apportate ad alcuni suoi dettagli, prevale tuttora - è favorevole allo status quo, per il quale fornisce una difesa e una giustificazione sul piano teorico.

Inutile dire che i tumultuosi sviluppi del tardo secolo XIX e del secolo xx contrastavano sotto numerosi e importanti aspetti con questo roseo quadro. Se concrete situazioni storiche dimostravano l'esistenza di moventi e di influenze «scomode» di cui il modello non sapeva rendere conto, si trattava di ignorarli o di escogitare qualche ulteriore spiegazione. Il grande merito di Schumpeter fu che, pur senza abbandonare la sua fede nel «modello» -che sarebbe stato auspicabile trovasse riscontro nella realtà, anche se ciò poteva concretamente non avvenire - egli decise di ricercare una spiegazione più approfondita, sociologica, del contrasto tra ideale e realtà. Egli individuò la radice ultima di questo contrasto nel fatto che dai primi tempi della sua storia fino al secolo xx l'uomo si è lasciato guidare da forze di tipo irrazionale e istintivo contrastanti con il razionale perseguimento dell'interesse materiale ipotizzato dal modello. Ciò che egli definisce «imperialismo» non è stato che una delle più importanti di queste forze, le quali si esprimono nella sfera politica attraverso il sistema di governo dello stato (cioè di un’entità estranea all’ordinamento economico, o di mercato, presupposto dalla teoria pura). Su questa ipotesi egli basa la propria definizione



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.